vini della Campania

I vini D.O.C./G

 

VINI D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita)

1. Taurasi (D.M. 11.03.93);
2. Greco di Tufo (D.M. 18:07:03);
3. Fiano di Avellino (D.M. 18.07.03);

VINI D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata)

1. Ischia (DPR 03.03.66);
2. Solopaca (DPR 20.09.73);
3. Capri (DPR 07.09.77);
4. Vesuvio e Lacrima Christi del Vesuvio (DPR 13.01.83);
5. Taburno (DPR 29.10.86);
6. Aglianico (DPR 29.10.86);
7. Cilento (DPR 03.05.89);
8. Falerno del Massico (DPR 03.01.89);
9. Castel San Lorenzo (DPR 06.11.91);
10. Asprino di Aversa (D.M. 12.08.93);
11. Guardiolo (D.M. 18.08.93);
12. Sant'Agata dei Goti (D.M. 21.08.93);
13. Penisola Sorrentina, con sottozone Lettere, Gragnano e Sorrento (D.M. 03.10.94);
14. Campi Flegrei (D.M. 03.10.94);
15. Costa d'Amalfi, con sottozone Tramonti, Furore e Ravello (D.D. 10.08.95;
16. Galluccio (D.D. 04.08.97);
17. Sannio (D.D. 05.08.97); 
18. Irpinia (D.M. 13.09.05)

VINI AD INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA (I.G.T.)

1. Colli di Salerno (D.D. 22.11.95)
2. Dugenta (D.D. 22.11.95)
3. Epomeo (D.D. 22.11.95)
4. Paestum (D.D. 22.11.95)
5. Pompeiano (D.D. 22.11.95)
6. Roccamonfina (D.D. 22.11.95)
7. Beneventano (D.D. 22.11.95)
8. Terre del Volturno (D.D. 22.11.95)
9. Campania (D.M. 19.10.2004)

FIANO DI AVELLINO D.O.C.G.

Il vino Fiano di Avellino ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita con Decreto Ministeriale del 18/07/2003.
Produzione: Hl. : 12.721

È un prodotto di punta dell'intera enologia italiana. Si ottiene dal vitigno omonimo, conosciuto presso i latini con il nome di Vitis Apiana, che deriva da ape, in quanto le api sono particolarmente attratte dalla soave dolcezza di quest'uva. 
Vino dalle caratteristiche aromatiche definite e inconfondibili, con sentori di nocciole tostate. E' uno dei pochi vini bianchi italiani meritevoli di invecchiamento. 
La zona di produzione comprende 26 comuni, localizzati nel cuore della provincia di Avellino, tutti vocati alla coltivazione della vite.
Il vitigno appare perfettamente armonizzato con l'ambiente di coltivazione; nella zona, infatti, le uve raggiungono una graduale e completa maturazione nell'epoca più propizia per il vitigno, conferendo al vino gusto e profumi intensi e delicati. La produzione massima in uva non deve eccedere i 100 qli per ettaro. Non è ammessa nella coltivazione nessuna pratica di forzatura.

Colore: giallo paglierino più o meno intenso;
Odore: intenso, gradevole, caratteristico;
Sapore: secco, armonico;
Vitigni:Fiano(min. 85 %),Greco,Coda di volpe bianca e/o Trebbiano T.(max 15 %);
Gradazione alcolica min.: 11,5 %;
Produzione max: 100 qli/Ha;
Alleanze tra vino e pietanze: Antipasti raffinati a base caviale, ostriche e frutti di mare pregiati (fasolari, taratufi, vongole e cannolicchi), carpacci di pesci fresco, zuppe di pesce in bianco; perfetto come aperitivo; garantisce alleanza di speciale eleganza con aragosta alla vivegnetta, e con mozzarella di bufala campana; se invecchiato ottimo con formaggi caprini e a pasta semidura non stagionati.

 

Greco di Tufo D.O.C.G:

Il vino Greco di Tufo ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita con Decreto Ministeriale del 18/07/2003.
Produzione: Hl: 25.166

Vino dalla tipicità ineguagliabile, con profumi che ricordano la pesca e la mandorla amara, affermato in tutto il mondo.
E' prodotto in un'area molto limitata, estremamente vocata alla coltivazione della vite, che comprende otto comuni, tutti in provincia di Avellino. Si ottiene dalla uve del vitigno Greco, l'Aminea Gemina di cui parlano i Georgici Latini, importata dalla Tessaglia dall'antico popolo dei Pelasgi, prima dell'era cristiana. Catone, Varrone, Virgilio e Columella hanno scritto di questo vitigno e del suo prestigioso vino, che rappresenta una delle massime espressioni della tradizione vitivinicola italiana.
L'intima conoscenza da parte dei viticoltori delle esigenze del vitigno consente di raccogliere, rigorosamente in cassette, uve sane, perfettamente mature, che si esprimono, poi, sapientemente vinificata, in vini eleganti e ricchi di aromi.
Per questo prodotto, che ha ottenuto i maggiori riconoscimenti internazionali, è prossimo il conferimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Bianco

Colore: paglierino o giallo dorato; 
Odore: netto, gradevole caratteristico; 
Sapore: tenuo, asciutto, armonico; 
Vitigni: Greco (min. 85%), Coda di volpe bianca (max 15 %); 
Gradazione alcolica min.: 11,50 %; 
Produzione max: 100 qli/Ha; 
Alleanze tra vino e pietanze: crostacei arrosto e salsati, piatti raffinati a base di pesce nobile alla griglia, zuppe di pesce in bianco, frutti di mare; se di due anni è perfetto con pappardelle ai funghi porcini; tradizionale è l'abbinamento con pasta e cavoli e con la spigola in bianco.

Spumante

Spuma: fine e persistente;
Colore:giallo paglierino più o meno intenso con riflessi verdognoli o dorati;
Odore:caratteristico, gradevole, con delicato sentore di lievito;
Sapore: sapido, fine e armonico. Del tipo "extrabrut" o del tipo "brut";
Vitigni: Greco (min. 85%), Coda di volpe bianca (max 15 %);
Gradazione alcolica min.: 12% vol; 
Produzione max: 100 qli/Ha;
Alleanze tra vino e pietanze: perfetto come aperitivo o, a tutto pasto, per menù raffinati.

TAURASI D.O.C.G.

D.M. 11.03.1993, D.P.R. 26.03.1970, D.M. 30.11.91
Produzione Hl.: 2.136

Dal migliore vitigno dell'antichità la Vitis hellenica (l'odierno Aglianico) si ottiene il vino Taurasi, considerato a ragione il miglior prodotto, il Re, il Monarca di tale prestigiosa famiglia. Il nome deriva dalla cittadina omonima, l'antica Taurasia dalle vigne opime (Tito Livio). E' prodotto in un area di grande tradizione vitivinicola, che comprende 17 comuni, tutti in Irpinia. Perfetto appare l'equilibrio tra il clima, il vitigno e il terreno, equilibrio che si è andato armonizzando e rafforzando nei secoli, fino a fondersi in un vino dalle caratteristiche superiori, che si caratterizza per la complessità aromatica, il gusto vellutato, pieno ed elegante, i profumi intensi e delicati. Oggi, il Taurasi, vinificato con le più moderne tecnologie, ma nel rispetto della tradizione, è uno dei pochissimi vini italiani meritevoli di lunghissimo invecchiamento. La vite è, in prevalenza, allevata a guyot o a cordone speronato in vigneti specializzati, a sesti fitti, con produzioni che raramente superano gli ottanta quintali ad ettaro. E' il primo vino del meridione cui è stata conferita la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, massimo riconoscimento che può essere attribuito ad un vino.

Colore: rubino intenso, tendente al granato fino ad acquistare riflessi arancioni all'invecchiamento;
Odore: caratteristico, etereo, gradevole, più o meno intenso;
Sapore: asciutto, pieno, armonico, equilibrato con retrogusto persistente; 
Vitigni: Aglianico (min. 85%), altri (max 15 %); 
Gradazione alcolica min. : 12,00 % ; 
Produzione max: 100 qli/Ha; 
Invecchiamento: 3 anni, di cui uno in botte; 
Il Taurasi , se invecchiato per almeno 4 anni, di cui 18 mesi in botte, e in possesso di una gradazione alcolica non inferiore a 12,50 %, può riportare in etichetta la dicitura riserva. Deve essere commercializzato solo in bottiglie di forma bordolese di vetro scuro, con tappo di sughero.